Il medico deve sapere osservare le relazioni fra l'uomo e il mondo esterno, fra abitudini di vita e malattia. Solo dopo aver colto tutti questi elementi egli potrà risolvere il problema terapeutico, secondo la regione, il clima e l'individuo.
(Nei Jing Su Wen)

Rando Diana - Dietista e Naturopata - Verona
rando.diana@libero.it

domenica 5 aprile 2009

I bambini, piorità del mondo


I bambini non sono una priorità del mondo, e non lo sono mai stati. Questa frase letta in un libro veramente illuminante[1] mi ha scosso profondamente, sia come essere umano, sia come mamma, sia come operatore del benessere. E non ho potuto non essere d’accordo con ciò che stavo leggendo.
Viviamo in un mondo che non è assolutamente a misura di bambino, nonostante molto sia stato fatto rispetto al passato per migliorare le condizioni di vita e di salute generali. Ma ancora oggi (e soprattutto oggi) i valori fondamentali ruotano attorno agli interessi degli adulti: lavoro, denaro, egocentrismo e priorità personali.
Come libero professionista che si occupa di alimentazione non ho potuto non convenire che, anche in campo alimentare, gli interessi dei bambini non hanno la priorità. Se così fosse, l’interesse primario sarebbe la salute dei nostri figli e non il guadagno economico delle ditte produttrici.
Quante mamme e nonne hanno ceduto di fronte al modo subdolo e allettante di promuovere il consumo di biscotti e merendine, pur sapendo che gli ingredienti in essi contenuti sono tutto fuorchè sani? Se la salute dei nostri figli fosse veramente il nostro interesse primario, continueremmo ancora ad offrire loro questi prodotti? Il problema principale è che la pubblicità punta moltissimo a far leva sui nostri punti deboli: cibo = amore = cura = ricompensa = calore = ricordo = attenzione. Questo a tutte le età.
Chi potrebbe affermare che una mamma o una nonna non tengono alla salute dei propri figli o nipoti? Potrebbe qualcuno pensare che esse vogliano il loro male? Assolutamente no! Allora perché continuiamo a minare la salute dei nostri figli con un’alimentazione che sta continuamente dando prova della mancanza di salubrità che dovrebbe invece garantire, soprattutto a chi andrebbe maggiormente tutelato, cioè i bambini?
Non esistono cibi buoni o cibi cattivi in assoluto: ciò che bisognerebbe principalmente considerare è lo stile alimentare quotidiano, quello di tutti i giorni. Purtroppo, è proprio l’alimentazione di tutti i giorni ad essere la causa di varie problematiche e patologie: allergie, sovrappeso, obesità e diabete in giovanissima età, come esempi più eclatanti. Ma non sono da trascurare le intolleranze, le malattie della pelle (eczemi, dermatiti, psoriasi, ecc.), le patologie intestinali (disbiosi, colite, stitichezza), infiammazioni persistenti e recidivanti (otiti, sinusiti, bronchiti, influenze e raffreddori). La lista potrebbe allungarsi all’infinito, perché ciò che noi esprimiamo attraverso la nostra salute o malattia dipende per la maggior parte da ciò che introduciamo nel nostro organismo. E anche quando si parla di malattie genetiche non bisogna dimenticare che anche i nostri geni vengono costruiti a partire da ciò che mangiamo.
Se i danni provocati dall’alimentazione scorretta fossero immediati, acuti e visibili, allora saremmo molto più attenti a ciò che introduciamo nel nostro organismo. Ma poiché spesso restano silenti per molti anni o forse non si manifesteranno mai in maniera esplicita, limitandosi a piccoli fastidi quotidiani e a sintomi che possono venire soppressi velocemente con qualche farmaco (o anche rimedio naturale), allora non diamo loro peso, trovandoci poi a dover fare i conti con patologie conclamate anche gravi.
Una madre che investe nel futuro dei propri figli sarà attenta a quello che mangia, beve e respira ancora prima di concepire una nuova vita. Così sarà anche durante la gravidanza e dopo il parto e oltre, quando questa nuova creatura venuta al mondo inizierà ad alimentarsi con cibi diversi dal latte materno. Questo è forse il migliore investimento che un genitore possa fare per i propri figli, più dei libretti di risparmio, delle polizze sulla vita, della scelta della migliore scuola del mondo. Ma per riuscire a fare questo, bisogna prima di tutto iniziare a nutrire saggiamente il bambino che vive dentro di noi: bisogna cominciare a prendersi cura di se stessi.

[1] Hugh & Gayle Prather – “Genitori nell’anima – come capire e nutrire il cuore dei figli” – Gruppo Editoriale Futura