Il medico deve sapere osservare le relazioni fra l'uomo e il mondo esterno, fra abitudini di vita e malattia. Solo dopo aver colto tutti questi elementi egli potrà risolvere il problema terapeutico, secondo la regione, il clima e l'individuo.
(Nei Jing Su Wen)

Rando Diana - Dietista e Naturopata - Verona
rando.diana@libero.it

sabato 21 giugno 2008

I principi dell'eubiotica

Il termine "eubiotica" deriva dal greco "eu", che significa buono e "bios", che significa vita.
Esso è stato utilizzato fin dall'inizio degli anni '60 per indicare un'alimentazione in sintonia con la natura e finalizzata al benessere dell'individuo e del pianeta. L'eubiotica è intesa come una vera e propria medicina preventiva, in grado di risolvere le patologie della civilizzazione e di potenziare le difese dell'organismo.
Essa si basa sui seguenti principi:
  1. allattamento al seno del neonato fino al 6° mese di vita. Naturalmente, è opportuno che anche l'alimentazione della mamma segua i principi dell'eubiotica, sia durante la gravidanza che dopo il parto;

  2. svezzamento, dopo il sesto mese, con alimenti naturali, quali brodi vegetali e passati di verdura, provenienti da coltivazione biologica, e farine di cereali, dando la precedenza al riso. E' consigliabile l'esclusione di prodotti raffinati e sterilizzati (latte UHT, omogeneizzati per l'infanzia) e la limitazione dei prodotti precotti, salvo i fiocchi di cereali. Utilizzare latte fresco pastorizzato e successivamente lo yogurt naturale, i latticini freschi e il parmigiano reggiano. Introdurre l'uovo solo dopo l'8° mese, il pesce dopo il compimento di un anno di età e la carne solo dopo aver completato la dentizione (denti canini). I legumi (ceci e lenticchie passate) andrebbero somministrate dopo il 6°-7° mese di età. I succhi di verdura cruda (es. carota) e la mela grattugiata vanno dati lontano dai pasti (mezz'ora prima o tre ore dopo). Come dolcificante si può utilizzare il miele vergine integrale e per condire l'olio extravergine di oliva;

  3. integrità biologica dei cibi: è meglio utilizzare prodotti provenienti dall'agricoltura biologica, la quale rispettando i ritmi naturali del suolo e dei vegetali, nonchè utilizzando per la concimazione sostanze organico-minerali ricche di humus, oligoelementi e microrganismi, favorisce il potenziamento delle difese immunitarie delle piante, diminuendo la necessità di utilizzo di prodotti antiparassitari, che nell'agricoltura biologica sono comunque derivati da sostanze naturali (propoli ed estratti vegetali). Gli alimenti vanno assunti in forma integrale e possibilmente crudi (frutta e verdura). Tra i prodotti conservati è preferibile utilizzare quelli surgelati, evitando alimenti sterilizzati, gli insaccati e i cibi in scatola;

  4. privilegiare il consumo di alimenti vegetali (cereali, verdura fresca, legumi, olii vegetali);

  5. il pasto dovrebbe essere costituito da un alimento di base (cereale o proteina) accompagnato da verdure fresche (che vanno consumate a inizio pasto) e verdure cotte (da consumare come contorno) e pane integrale. Una eventuale integrazione del pasto può essere fatta introducendo olive o noci e mandorle da abbinare al pane integrale. Non introdurre bevande dolcificate durante il pasto e frutta o dolci alla fine del pasto. Il consumo del vino andrebbe limitato ai pasti a base di prodotti animali, che non dovrebbero essere consumati più di una volta al giorno. A colazione e a merenda si possono introdurre quegli alimenti che non rientrano nei due pasti principali (latte, yogurt, tisane, frutta, ecc.);

  6. esclusione dei pasti precotti e surgelati che devono poi essere riscaldati per poter essere consumati;

  7. evitare i dolcificanti e i gelati industriali (contenenti additivi) e lo zucchero raffinato. Preferire il miele vergine integrale;

  8. evitare caffè, thè ed alcolici;

  9. evitare gli integratori alimentari sintetici e i prodotti "anti-fame", nonchè i trattamenti predigestivi dei cibi;

  10. esclusione totale del fumo e delle droghe.

Questo tipo di alimentazione è semplice da seguire, poichè non si basa su una dieta a calcolo calorico, ma sulla qualità degli alimenti, la quale contribuisce a ripristinare un corretto riconoscimento del senso di sazietà. L'utilizzazione di prodotti di coltivazione biologica, nonchè l'utilizzo prevalente di frutta e verdura freschi e alimenti integrali diminuisce la possibilità di introdurre sostanze tossiche (pesticidi, fitofarmaci, additivi, conservanti, ecc.) nell'organismo e di favorire uno svuotamento intestinale più veloce, grazie al maggior apporto di fibra. Il nostro intestino, lungo 12 metri in più rispetto a quello degli animali carnivori, assomiglia di più a quello degli animali erbivori. Il tempo prolungato di stazionamento dei residui della digestione di prodotti di origine animale nell'intestino dà luogo a fenomeni putrefattivi con conseguente produzione di metaboliti tossici e maggior rischio di insorgenza di tumori del colon.

sabato 14 giugno 2008

La nostra salute non è indipendente dalla salute dell'ambiente

Parlando con numerose persone ho potuto appurare che la maggior parte di esse non ritiene che alimentazione e salute siano in relazione. Stare bene o male dipende dal caso, dal destino, dalla fortuna. In poche parole, la salute non dipende da noi e tanto meno da quello che mangiamo.
Questo atteggiamento deresponsabilizzante probabilmente deriva da un approccio prettamente sintomatologico alla malattia, in cui la causa è un agente esterno (virus, batterio, sbalzi di temperatura). Al sintomo, quindi, si risponde con un farmaco.
Un detto orientale afferma: "Se un medico cura una malattia senza conoscerne la causa non farà che aggravare la malattia". Ciò che non viene tenuto in considerazione è che ad ogni sintomo corrisponde una causa, diversa da persona a persona nella manifestazione, ma con una stessa matrice: un sistema immunitario deficitario.
Anche in questo caso si potrebbe obiettare che la qualità del sistema immunitario derivi dai fattori genetici che ereditiamo, e in parte ciò è vero. Ma quello che si trascura è il fatto che il sistema immunitario viene costruito e mantenuto, giorno per giorno, dal momento del concepimento fino a quello della morte, attraverso ciò che introduciamo nel nostro organismo, oltre che dal tipo di vita che conduciamo.
Ludwig Feuerbach affermava: "Noi siamo quello che mangiamo": allora, com'è possibile che la nostra alimentazione non sia collegata alla nostra salute?
Il termine "assimilare" significa "rendere simile". Non viene forse utilizzato in nutrizione per indicare il processo con cui il nostro organismo assorbe i principi nutritivi contenuti negli alimenti?
Quando introduciamo un alimento nel nostro organismo, non ne ricaviamo solo zuccheri, aminoacidi, acidi grassi, vitamine, oligoelementi. Introduciamo l'energia vitale che quell'organismo ha dentro di sè: lo assimiliamo, lo rendiamo simile a noi, ma allo stesso tempo noi diventiamo simile ad esso.
Quindi, è evidente l'importanza della qualità di ciò che introduciamo nel nostro organismo: se introduciamo energia vitale, assimileremo energia vitale; se introduciamo veleni, assimileremo veleni. Quei veleni entreranno a far parte di noi e, attraverso la circolazione sanguigna arriveranno in tutti i distretti del nostro corpo, fino al cervello. Il sangue, oltre alle varie sostanze nutritive, agli anticorpi, agli ormoni, ecc., trasporta anche informazioni. Sta a noi scegliere quale tipo di informazione vogliamo che circoli nel nostro organismo e arrivi fino al nostro cervello. E' evidente, perciò, che siamo i primi responsabili del nostro stato di salute, come anche dello stato di salute dell'ambiente in cui viviamo.
Alcmeone di Crotone, filosofo e medico greco vissuto nel V secolo a.C., affermava: "L'uomo fa parte della natura e le regole che governano il tutto governano anche l'uomo". Purtroppo, la civilizzazione ci ha portato sempre più lontano dalla natura, considerata come un bene inesauribile a nostro uso e consumo. Ma le vicende di tutti i giorni ci dimostrano che così non è. Ci consideriamo l'animale più intelligente del nostro pianeta e invece siamo solo gli animali più illusi. Illusi del fatto che non ci saranno conseguenze al nostro comportamento irresponsabile verso la nostra "casa maggiore". Quando vedo sacchetti, pacchetti di sigarette, bottiglie vuote buttate per terra penso: "ma le persone che fanno questo, a casa loro buttano l'immondizia per terra?".
Ci sono persone che non comprendono che se sporcano, inquinano, avvelenano la "casa maggiore" in cui tutti viviamo, anche le loro e le nostre vite saranno sporche, inquinate e avvelenate. Probabilmente queste persone pensano che la vita sia un evento lineare che inizia con la nascita e termina con la morte. Per questo vivono cercando di trarre il massimo profitto con il minimo sforzo. Ma la vita di tutto ciò che esiste nell'Universo è ciclica, non lineare. Tutto ci parla della ciclicità dei fenomeni: l'alternarsi del giorno e della notte, del sonno e della veglia, l'alternarsi delle stagioni, del Sole e della Luna, del caldo e del freddo, del buio e della luce, della pioggia e del bel tempo. Tutta la natura continua ad indicarci quale strada percorrere. Ma come dice un detto: "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".
Tornando all'argomento "sistema immunitario", vorrei sottolineare il fatto che la maggior parte delle patologie moderne non derivano, come un tempo, da un'alimentazione carente dal punto di vista quantitativo, bensì qualitativo. Mangiamo di più (anche troppo!), ma alimenti poveri dal punto di vista nutrizionale. Lungo la strada evolutiva che abbiamo percorso per arrivare fino a qui abbiamo imparato a selezionare gli alimenti utili alla nostra sopravvivenza, eliminando quelli dannosi per la nostra salute. Questo percorso è durato circa 2 milioni di anni, ma negli ultimi 50 anni la nostra alimentazione ha subito una velocissima modificazione, passando dall'utilizzo prevalente di alimenti integrali, legumi, cereali ad una massiccia introduzione di prodotti animali e vegetali derivanti da un'allevamento e un'agricoltura intensivi, nonchè all'affermarsi degli alimenti raffinati. Poichè il nostro organismo ha dei tempi di adattamento molto più lenti rispetto ad un cambiamento così veloce, hanno iniziato a manifestarsi i sintomi delle cosiddette "patologie da civilizzazione", tra cui le intolleranze alimentari che oggigiorno sembrano interessare gran parte della popolazione.
Possiamo allora ancora affermare che la salute, nostra e dell'ambiente, non dipende da noi?