Il medico deve sapere osservare le relazioni fra l'uomo e il mondo esterno, fra abitudini di vita e malattia. Solo dopo aver colto tutti questi elementi egli potrà risolvere il problema terapeutico, secondo la regione, il clima e l'individuo.
(Nei Jing Su Wen)

Rando Diana - Dietista e Naturopata - Verona
rando.diana@libero.it

sabato 14 giugno 2008

La nostra salute non è indipendente dalla salute dell'ambiente

Parlando con numerose persone ho potuto appurare che la maggior parte di esse non ritiene che alimentazione e salute siano in relazione. Stare bene o male dipende dal caso, dal destino, dalla fortuna. In poche parole, la salute non dipende da noi e tanto meno da quello che mangiamo.
Questo atteggiamento deresponsabilizzante probabilmente deriva da un approccio prettamente sintomatologico alla malattia, in cui la causa è un agente esterno (virus, batterio, sbalzi di temperatura). Al sintomo, quindi, si risponde con un farmaco.
Un detto orientale afferma: "Se un medico cura una malattia senza conoscerne la causa non farà che aggravare la malattia". Ciò che non viene tenuto in considerazione è che ad ogni sintomo corrisponde una causa, diversa da persona a persona nella manifestazione, ma con una stessa matrice: un sistema immunitario deficitario.
Anche in questo caso si potrebbe obiettare che la qualità del sistema immunitario derivi dai fattori genetici che ereditiamo, e in parte ciò è vero. Ma quello che si trascura è il fatto che il sistema immunitario viene costruito e mantenuto, giorno per giorno, dal momento del concepimento fino a quello della morte, attraverso ciò che introduciamo nel nostro organismo, oltre che dal tipo di vita che conduciamo.
Ludwig Feuerbach affermava: "Noi siamo quello che mangiamo": allora, com'è possibile che la nostra alimentazione non sia collegata alla nostra salute?
Il termine "assimilare" significa "rendere simile". Non viene forse utilizzato in nutrizione per indicare il processo con cui il nostro organismo assorbe i principi nutritivi contenuti negli alimenti?
Quando introduciamo un alimento nel nostro organismo, non ne ricaviamo solo zuccheri, aminoacidi, acidi grassi, vitamine, oligoelementi. Introduciamo l'energia vitale che quell'organismo ha dentro di sè: lo assimiliamo, lo rendiamo simile a noi, ma allo stesso tempo noi diventiamo simile ad esso.
Quindi, è evidente l'importanza della qualità di ciò che introduciamo nel nostro organismo: se introduciamo energia vitale, assimileremo energia vitale; se introduciamo veleni, assimileremo veleni. Quei veleni entreranno a far parte di noi e, attraverso la circolazione sanguigna arriveranno in tutti i distretti del nostro corpo, fino al cervello. Il sangue, oltre alle varie sostanze nutritive, agli anticorpi, agli ormoni, ecc., trasporta anche informazioni. Sta a noi scegliere quale tipo di informazione vogliamo che circoli nel nostro organismo e arrivi fino al nostro cervello. E' evidente, perciò, che siamo i primi responsabili del nostro stato di salute, come anche dello stato di salute dell'ambiente in cui viviamo.
Alcmeone di Crotone, filosofo e medico greco vissuto nel V secolo a.C., affermava: "L'uomo fa parte della natura e le regole che governano il tutto governano anche l'uomo". Purtroppo, la civilizzazione ci ha portato sempre più lontano dalla natura, considerata come un bene inesauribile a nostro uso e consumo. Ma le vicende di tutti i giorni ci dimostrano che così non è. Ci consideriamo l'animale più intelligente del nostro pianeta e invece siamo solo gli animali più illusi. Illusi del fatto che non ci saranno conseguenze al nostro comportamento irresponsabile verso la nostra "casa maggiore". Quando vedo sacchetti, pacchetti di sigarette, bottiglie vuote buttate per terra penso: "ma le persone che fanno questo, a casa loro buttano l'immondizia per terra?".
Ci sono persone che non comprendono che se sporcano, inquinano, avvelenano la "casa maggiore" in cui tutti viviamo, anche le loro e le nostre vite saranno sporche, inquinate e avvelenate. Probabilmente queste persone pensano che la vita sia un evento lineare che inizia con la nascita e termina con la morte. Per questo vivono cercando di trarre il massimo profitto con il minimo sforzo. Ma la vita di tutto ciò che esiste nell'Universo è ciclica, non lineare. Tutto ci parla della ciclicità dei fenomeni: l'alternarsi del giorno e della notte, del sonno e della veglia, l'alternarsi delle stagioni, del Sole e della Luna, del caldo e del freddo, del buio e della luce, della pioggia e del bel tempo. Tutta la natura continua ad indicarci quale strada percorrere. Ma come dice un detto: "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".
Tornando all'argomento "sistema immunitario", vorrei sottolineare il fatto che la maggior parte delle patologie moderne non derivano, come un tempo, da un'alimentazione carente dal punto di vista quantitativo, bensì qualitativo. Mangiamo di più (anche troppo!), ma alimenti poveri dal punto di vista nutrizionale. Lungo la strada evolutiva che abbiamo percorso per arrivare fino a qui abbiamo imparato a selezionare gli alimenti utili alla nostra sopravvivenza, eliminando quelli dannosi per la nostra salute. Questo percorso è durato circa 2 milioni di anni, ma negli ultimi 50 anni la nostra alimentazione ha subito una velocissima modificazione, passando dall'utilizzo prevalente di alimenti integrali, legumi, cereali ad una massiccia introduzione di prodotti animali e vegetali derivanti da un'allevamento e un'agricoltura intensivi, nonchè all'affermarsi degli alimenti raffinati. Poichè il nostro organismo ha dei tempi di adattamento molto più lenti rispetto ad un cambiamento così veloce, hanno iniziato a manifestarsi i sintomi delle cosiddette "patologie da civilizzazione", tra cui le intolleranze alimentari che oggigiorno sembrano interessare gran parte della popolazione.
Possiamo allora ancora affermare che la salute, nostra e dell'ambiente, non dipende da noi?

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