Nella società odierna è molto diffusa l’idea che prevenire significhi fare abitualmente visite, controlli, esami e radiografie. Ciò deriva probabilmente dalla consuetudine di considerare la medicina come una pratica atta a “curare” semplicemente eliminando i sintomi delle patologie. Per questo tipo di medicina, il sintomo è qualcosa di inopportuno da sopprimere immediatamente e la malattia è un “male” che va debellato il prima possibile e non l’espressione di uno squilibrio nella stato di salute dell’individuo. I numerosi programmi televisivi che trattano di medicina, salute e benessere, le diffuse campagne pubblicitarie per la “prevenzione” delle varie patologie, gli articoli pseudo-scientifici che appaiono su riviste soprattutto femminili sono tutti orientati verso questo scopo.
La prevenzione così intesa può solo indagare alla ricerca della presenza o meno di una patologia, soprattutto se asintomatica. Lo scopo è avere un punto di partenza per effettuare eventualmente esami più approfonditi. Ma ciò significa scoprire la malattia solamente nel momento in cui è presente, non prevenirla. Inoltre, una volta appurata la presenza di una patologia l’intervento successivo si basa sull’utilizzo di farmaci o tecniche curative più o meno invasive allo scopo di eliminare i fastidiosi sintomi, oppure intervenire chirurgicamente.
Tra le pratiche più in uso a questo scopo ci sono, oltre ai classici esami del sangue, gastroscopie, elettrocardiogrammi, ecc., le radiografie, oggi spesso sostituite dalla TAC. In un articolo della rivista “L’Europeo” del 1994, si afferma che ogni anno circa 1000 italiani muoiono a causa degli esami radiografici eseguiti per verificare il loro stato di salute! L’Italia è il quarto paese nella graduatoria mondiale per il numero di esami radiologici effettuati ogni anno per abitante (1), dopo Giappone (2), Germania (1,4) e Stati Uniti (1,2). Gli effetti a lungo termine dell’esposizione ai raggi X sono cancerogeni (leucemie, cancro della tiroide, ecc.) e genetici (alterazioni morfologiche sia nelle cellule somatiche che cromosomiche e mutazioni genetiche osservabili nelle generazioni successive). L’esposizione a piccole dosi non dà sintomi a breve termine e a lungo termine questi sono molto complessi da appurare perché i danni, se emergenti, si verificano con anni di ritardo su percentuali di popolazione molto bassa.
In senso più naturale e olistico, si può intendere la prevenzione come la capacità di mantenersi in buona salute, sia con l’alimentazione naturale, sia con uno stile di vita altrettanto naturale.
La Medicina Tradizionale Cinese ha sempre considerato la prevenzione delle malattie una delle principali virtù.
Nell’I Ching (Classico dei Mutamenti) si legge:
La prevenzione così intesa può solo indagare alla ricerca della presenza o meno di una patologia, soprattutto se asintomatica. Lo scopo è avere un punto di partenza per effettuare eventualmente esami più approfonditi. Ma ciò significa scoprire la malattia solamente nel momento in cui è presente, non prevenirla. Inoltre, una volta appurata la presenza di una patologia l’intervento successivo si basa sull’utilizzo di farmaci o tecniche curative più o meno invasive allo scopo di eliminare i fastidiosi sintomi, oppure intervenire chirurgicamente.
Tra le pratiche più in uso a questo scopo ci sono, oltre ai classici esami del sangue, gastroscopie, elettrocardiogrammi, ecc., le radiografie, oggi spesso sostituite dalla TAC. In un articolo della rivista “L’Europeo” del 1994, si afferma che ogni anno circa 1000 italiani muoiono a causa degli esami radiografici eseguiti per verificare il loro stato di salute! L’Italia è il quarto paese nella graduatoria mondiale per il numero di esami radiologici effettuati ogni anno per abitante (1), dopo Giappone (2), Germania (1,4) e Stati Uniti (1,2). Gli effetti a lungo termine dell’esposizione ai raggi X sono cancerogeni (leucemie, cancro della tiroide, ecc.) e genetici (alterazioni morfologiche sia nelle cellule somatiche che cromosomiche e mutazioni genetiche osservabili nelle generazioni successive). L’esposizione a piccole dosi non dà sintomi a breve termine e a lungo termine questi sono molto complessi da appurare perché i danni, se emergenti, si verificano con anni di ritardo su percentuali di popolazione molto bassa.
In senso più naturale e olistico, si può intendere la prevenzione come la capacità di mantenersi in buona salute, sia con l’alimentazione naturale, sia con uno stile di vita altrettanto naturale.
La Medicina Tradizionale Cinese ha sempre considerato la prevenzione delle malattie una delle principali virtù.
Nell’I Ching (Classico dei Mutamenti) si legge:
“L’uomo superiore pensa sempre in anticipo alle malattie e prende misure adeguate per prevenirle”.
Nello Huangdi Neijing (Classico di Medicina dell’Imperatore Giallo) è scritto:
Nello Huangdi Neijing (Classico di Medicina dell’Imperatore Giallo) è scritto:
“Il saggio non cura gli uomini quando essi sono già ammalati, ma fa in modo di prevenire la comparsa delle malattie”.
Secondo il pensiero cinese, l’uomo deve sapersi difendere da tutto ciò che può recare danno alla sua salute. Vengono stabiliti, a questo scopo, tre principi fondamentali:
1) sapersi alimentare correttamente;
2) sapersi adattare allo Yin e allo Yang;
3) non esaurire il patrimonio vitale ricevuto alla nascita.
La medicina cinese ha come obiettivo primario insegnare all’uomo a mantenersi in equilibrio con le componenti Yin e Yang dell’Universo, della natura e dell’ambiente. Inoltre, insegna come mantenere l’armonia all’interno del proprio organismo.
Rimanendo nel nostro paese, va ricordato come la Scuola Salernitana, già a partire dall’anno 1000 d.C. (anno della sua fondazione), si fosse prodigata nella stesura di una serie di regole alimentari e di vita che dovevano servire come base per mantenere uno stato di buona salute e prevenire la comparsa delle malattie.
Tra queste, la seguente si addice proprio all‘argomento della prevenzione:
Secondo il pensiero cinese, l’uomo deve sapersi difendere da tutto ciò che può recare danno alla sua salute. Vengono stabiliti, a questo scopo, tre principi fondamentali:
1) sapersi alimentare correttamente;
2) sapersi adattare allo Yin e allo Yang;
3) non esaurire il patrimonio vitale ricevuto alla nascita.
La medicina cinese ha come obiettivo primario insegnare all’uomo a mantenersi in equilibrio con le componenti Yin e Yang dell’Universo, della natura e dell’ambiente. Inoltre, insegna come mantenere l’armonia all’interno del proprio organismo.
Rimanendo nel nostro paese, va ricordato come la Scuola Salernitana, già a partire dall’anno 1000 d.C. (anno della sua fondazione), si fosse prodigata nella stesura di una serie di regole alimentari e di vita che dovevano servire come base per mantenere uno stato di buona salute e prevenire la comparsa delle malattie.
Tra queste, la seguente si addice proprio all‘argomento della prevenzione:
“Poni dei limiti alla gola per aver vita lunga; il medico che nutre poco ti allontana dalla morte”.
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