Le diete non funzionano, è un dato di fatto. Cioè, perché funzionassero bisognerebbe stare a dieta per tutta la vita, ma anche così non funzionerebbero.
Non esiste altro animale al di fuori dell’essere umano che mangi calcolando le calorie. Gli unici animali messi a dieta sono i cani e i gatti domestici rovinati anche loro dal benessere economico.
L’organismo è programmato per la vita ed ogni volta che si verifica una carenza di cibo, da migliaia di anni, mette in atto dei meccanismi di difesa.
Nel caso della dieta (= carenza di cibo, eliminazione di categorie di alimenti, sostituzione degli alimenti con surrogati) scatta un meccanismo di risparmio energetico che determina il rallentamento del metabolismo e di conseguenza della diminuzione del peso corporeo. Quando invece si verifica un periodo di abbondanza di cibo, l’organismo immagazzina l’eccedenza calorica sotto forma di massa grassa in previsione di un’eventuale carenza futura.
Spesso chi sta a dieta ha la sensazione di ingrassare solo guardando il cibo o solo bevendo un bicchiere d’acqua. Per chi, nonostante una dieta ferrea, prova queste sensazioni la frustrazione è davvero grande.
Il risultato che ci si aspetta da una dieta è la diminuzione del peso corporeo. Ma questo, oltre che dalla massa grassa, è costituito anche da massa magra e liquidi.
Ciò che si misura quando si sale sulla bilancia è la variazione del peso complessivo e non della composizione corporea, che va misurata con altri strumenti. Quindi quando si ha la sensazione di “ingrassare” solo respirando l’aria si dovrebbe riflettere se, invece di grasso, non si tratti piuttosto di gonfiore o ritenzione idrica, spesso conseguenza dello stare a dieta e dello stress che ne deriva.
La soluzione, in questo caso, sarà da ricercare altrove: un’alimentazione equilibrata che possa nutrire la vita e non solo il corpo.
Inseparabilità tra individuo e ambiente
16 anni fa
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